La spiaggia, il mare, il cielo,
persino un accenno di palmizi, un paio d’isolotti verdeggianti, raggiungibili a
nuoto: ma il cielo è una cupola di plexiglass e il mare, un mare da
laboratorio. Ti stupisce la densità dei gitanti, la loro assoluta integrità,
l’essersi calati nella parte fino a convincersi che la spiaggia, il mare, il
cielo siano autentici. La parodia di città che ci cresce attorno non è forse
una messinscena, che tutti noi contribuiamo a mantenere in piedi? L’artificio
assoluto coincide con la perfetta ingenuità: l’ultimo approdo è sempre quello
fatto a propria immagine e somiglianza.
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