“Savane sommerse” è una raccolta di undici racconti
brevi, riconducibili al genere della narrativa fantastica e/o surreale. La
savana sommersa descrive le vicissitudini di una coppia, in viaggio attraverso
il Sahara per raggiungere i siti neolitici, dove le incisioni rupestri
testimoniano l’esistenza, in luogo del deserto, di un’immensa savana, abitata
da popolazioni dedite alla caccia e alla pastorizia. In Rifrazioni si mettono a
confronto le fantasie erotiche parallele di due coniugi durante una
vacanza in un paese nordafricano. Il deserto che avanza suggerisce, attraverso le
visioni dell'unico personaggio, un futuro al tempo stesso reale e
immaginario. Paradise narra la vicenda di due amanti, ospiti
e, per così dire, prigionieri di un albergo di lusso, a pochi chilometri dal
fronte di una guerra incomprensibile. L’intervista, ambientato
negli anni Sessanta in una città dell’Africa occidentale francofona, ha
come protagonista l’inviato di un settimanale parigino, alle prese con il
dittatore locale e i suoi nemici reali o presunti. Le ambientazioni
africane sono sostituite, nella seconda parte della raccolta, da scenari più
familiari, almeno geograficamente. Nella Cura dell’insonnia si
descrivono le innovative pratiche terapeutiche di un centro clinico che è anche
un laboratorio di ricerca sperimentale. Un
viaggio di solo ritorno mostra gli effetti di una
particolare sostanza psicotropa sulla percezione del reale. In White
screen, un video d’arte a tema mistico scatena nel solitario visitatore
del museo una forma delirante d'identificazione con l'artista. Shelter è
un racconto ad anello, fondato sul paradosso di una soluzione che è anche la
causa del problema. In Round harb si prefigura il
destino di una nota località turistica in completo abbandono, frequentata da
una comunità neo-hippy. Alla base della Strada segreta della notte, infine,
vi è l’ipotesi fantastica di un improvviso arrestarsi del moto di
rotazione terrestre, con conseguenze catastrofiche sul clima. Che si narri di
viaggi concretamente realizzati o di percorsi della mente, sogni, deliri
o allucinazioni, nell'esperienza dei vari personaggi si delinea un
reticolo d’itinerari compulsivi: i tragitti interiori ne definiscono la
geografia affettiva, il paesaggio involuto della psiche, il quotidiano
labirinto, che è anche il nostro.
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