L'ASIA UMBERTINA

Mi affascina il trascolorare dalle calde striature del tramonto al freddo rarefarsi progressivo del crepuscolo. Il cielo è ancora chiaro, ma di una luminescenza opaca, senza spessore. Vago per le strade del quartiere, di mattina brulicanti e sature di odori, che dalla piazza s’irradiano nei vicoli impregnando gli intonaci, il legno degli infissi e la tela dei tendoni. Oltre i portici si aprono, una dietro l’altra, le botteghe cinesi, indiane e pakistane, una minuscola città nella città, con le sue insegne incomprensibili e i suoi rituali. Quanti, fra gli individui che vi abitano, trascorrendo le giornate in pochi metri quadri, nelle camere promiscue, nei seminterrati adibiti a laboratori di sartoria, quanti di loro troveranno il tempo e la voglia, almeno una volta nella vita di programmare la fuga?

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